Aflatossine nel latte: prevenzione e piano straordinario di controllo per un problema che sarà cronico

(dott.ssa Rumi)

Come tutti sappiamo la campagna mais 2015 ha portato numerosi episodi di contaminazione da aflatossine nel latte delle nostre aziende, determinando negli ultimi mesi la definizione di un Piano Straordinario di Gestione del problema che comporterà, entro il 31 Luglio 2016, la Visita Ispettiva da parte di ASL e NAS di tutte le aziende agricole per la verifica della corretta applicazione dei piani di autocontrollo. Sostanzialmente, tutti gli allevatori devono essere in grado di dimostrare e ricostruire (le analisi parleranno per loro) che cosa hanno fatto in questi ultimi mesi, relativamente all’utilizzo di mais e derivati nella razione delle bovine, con lo scopo di eseguire l’Autocontrollo dell’Aflatossina “B1” negli alimenti e l’Autocontrollo dell’Aflatossina “M1” nel latte.
Per prima cosa, nel Piano di Autocontrollo aziendale (Manuale scritto che tutti gli allevatori obbligatoriamente devono detenere in Azienda), bisogna conservare le analisi degli alimenti in uso nella razione giornaliera delle vacche da latte. Quindi, almeno una volta al mese bisogna analizzare il silo mais, il pastone di mais, farina di mais, tutti gli altri derivati del mais, cotone, mangimi e l’unifeed in modo da poter dimostrare la qualità degli alimenti introdotti nell’alimentazione delle bovine.
Per quanto possibile, bisogna cercare di evitare l’utilizzo di alcuni prodotti a rischio ( ad esempio cotone seme e farina di mais non controllata) e, per tutti coloro che utilizzano la farina di mais, devono utilizzarla solo se conforme alla Normativa vigente che, per le vacche da latte, prescrive un valore massimo 5 ppb di Aflatossina “B1” (con preferenza a valori inferiori a 3 ppb).

A tal riguardo, Comazoo svolge costantemente un piano di monitoraggio delle sostanze indesiderate nelle materie prime in ingresso e nei propri prodotti in uscita. In particolare, tutti i prodotti per vacche da latte, commercializzati da Comazoo, hanno un contenuto di aflatossina B1 inferiore ai limiti che la legge impone, monitorato in continuo mediante autocontrollo.
La farina di granoturco che Comazoo distribuisce presso i propri Soci viene sistematicamente campionata ed analizzata per il controllo delle aflatossine (B1 e B2). La campionatura viene effettuata alla ricezione di tutti i carichi in ingresso. Le metodiche di analisi utilizzate da parte del laboratorio interno sono quanto di più sofisticato che il mercato possa offrire, utilizzando tecniche fluorimentriche e cromatografiche sottoforma di kit rapidi. E’ rilevante sottolineare il fatto che tutte le farine di granoturco vengono controllate anche in uscita prima della consegna presso l’Allevatore. Il consenso alla consegna viene dato solo nel caso in cui il valore riscontrato sia inferiore al valore conforme alla Normativa Vigente (5ppb). In caso contrario, la consegna viene bloccata e il mais viene scaricato nel mangimificio dedicato alla produzione di mangimi per suini (valore soglia 20 ppb).

Gli allevatori devono assicurarsi che la campionatura dei mangimi e della farina di mais venga effettuata secondo il Metodo Ufficiale previsto dalla Normativa, ovvero, in triplice copia, al momento dello scarico, eseguiti dal nostro trasportatore ed in presenza e controfirmati dall’allevatore.  Tali campioni ufficiali devono essere confermati per 6 mesi, rendendoli disponibili all’eventuale verifica ispettiva da parte dell’Autorità Competente.
Anche la procedura di autocontrollo del latte è variata. Infatti, secondo la nuova normativa, tutti gli allevatori devono analizzare il latte una volta alla settimana.
In caso di superamento del limite di 50 ppt di Aflatossina “M1” nel latte, bisogna comunicare i risultati entro le 12 ore successive al ricevimento dell’analisi ai Servizi Veterinari di competenza, al primo acquirente ed allo stabilimento a cui viene conferito normalmente il prodotto. Nella e-mail bisogna chiedere che il latte possa essere distrutto nella concimaia.
Bisogna sospendere il conferimento ed avviare tutte le procedure per riportare il latte entro i valori previsti dalla Normativa. Tra gli interventi è prevista l’analisi di tutte le materie utilizzate nell’alimentazione delle vacche per verificare la fonte della contaminazione, la modifica della razione allo scopo di ridurre o eliminare l’alimento implicato nel rialzo della M1 nel latte e, eventualmente, l’aggiunta di sostanze ad azione adsorbente.
Appena si ha un campione di latte fatto in un Laboratorio Accreditato con valori nella norma bisogna avvisare l’ASL di competenza che provvede a fare un Prelievo Ufficiale da mandare all’analisi per la conferma dei valori. Se viene confermato il rientro nel limite, l’ASL provvede a sbloccare l’azienda. Il latte può essere raccolto nuovamente solo in presenza di un Verbale di Sblocco da parte dei Servizi Veterinari.
Va ricordato che, anche nel caso il latte raggiunga il limite di 40 ppt di Aflatossina “M1”, bisogna avvisare l’ASL di competenza e il Primo Acquirente, per effettuare il monitoraggio continuo, fino a che il latte non torna a valori accettabili (sotto i 30 ppt di Aflatossina “M1”).
Una volta che la situazione aziendale è sotto controllo, è possibile fare richiesta, all’ASL di competenza, della deroga alla prescrizione che prevede una analisi tutte le settimane sul latte prodotto. Tale deroga, rilasciata solo dall’ ASL, prevede di effettuare in autocontrollo le analisi degli alimenti e del latte nel corso del mese in laboratori anche non accreditati. Poi una volta al mese viene effettuata dall’azienda l’analisi in un laboratorio accreditato (di norma quando vengono effettuati i controlli funzionali da parte dell’APA) per certificare la bontà delle azioni intraprese e controllare il livello delle aflatossine B1 nell’alimentazione delle vacche.