di Paolo Malizia e Sonia Rumi

La domanda che viene posta spesso a un tecnico della cooperativa è “Quanto costa, oggi, fare un litro di latte?” per provare a rispondere abbiamo simulato la variazione di costi delle singole materie prime che compongono una razione standard a partire da gennaio 2020 ad oggi (Tabella 1).

La razione presa in considerazione è per la produzione di latte destina alla caseificazione come Grana Padano e i componenti sono quelli classici dell’area Lombardia. I prezzi imputati sono, nel caso dei concentrati, riferiti a un listino Comazoo settimanale basato sulla Borsa Merci Milano o al listino mensile dei mangimi Comazoo basato sui prezzi di acquisto della cooperativa; nel caso dei foraggi, ci si è basati sempre sui listini settimanali della Borsa merci di Milano o ad una quotazione plausibile di mercato. La produzione di latte è stata fissata a 35 litri capo giorno e per la valorizzazione dello stesso si è utilizzato il bollettino CLAL Lombardia non comprendendo il valore medio mensile del pagamento qualità. Partendo da questi dati è stato calcolato un IOFC teorico giornaliero per capo. Dalla Tabella 2 si evince facilmente che i prodotti che hanno subito una variazione superiore al 100% sono le materie prime che apportano la maggior parte della quota lipidica della razione. Purtroppo, l’allevatore non ha alternative all’acquisto della quota lipidica non essendo in grado di autoprodurla.

La quota di mais granella, utilizzato sottoforma di farina, subisce una variazione di prezzo di oltre il 90%; pesando, quindi, in maniera molto forte sull’aumento del costo razione. I foraggi, generalmente, di produzione aziendale o di acquisto su un mercato di tipo locale, subiscono una variazione che può essere più significativa per i foraggi che vengono influenzati da un mercato di tipo settimanale (es. fieni e mediche), mentre in maniera minore è variato il prezzo dei foraggi di esclusiva produzione aziendale (es. silomais e pastone integrale). Per quanto riguarda la parte di concentrato proteico, il nucleo prodotto da Comazoo, nei 2 anni e mezzo presi in considerazione, aumenta il proprio prezzo del 37,4%.

L’aumento di costo del prodotto in questione, composto da soia farina d’estrazione proteica, girasole farina di estrazione decorticata e integrazione vitaminico minerale e oligoelementi, rispetto all’acquisto a mercato delle stesse materie prime, risulta essere notevolmente inferiore; infatti, la soia farina d’estrazione proteica nello stesso periodo subisce un incremento di prezzo dell’88% e il girasole farina di estrazione decorticata del 57%. Questo aspetto è il risultato dei meccanismi di acquisto della Cooperativa a favore dei propri soci; non dimenticando che la quotazione mensile dei mangimi Comazoo, in un periodo come questo di continuo aumento del valore delle materie prime, garantisce al socio una condizione di acquisto sempre più vantaggiosa rispetto ai listini materie prime che si susseguono settimanalmente durante il mese. Il costo razione nel periodo preso in considerazione aumenta quasi del 50%.

In genere, l’alimentazione è il centro di costo principale, raggiungendo spesso il 75% di tutti i costi operativi; è quindi quello che condiziona maggiormente il profitto. Da solo è spesso il 60% del costo litro latte. Dal costo razione giornaliero e dal prezzo medio del latte (Tabella 5) abbiamo ricavato un IOFC teorico (Income Over Feed Cost – ricavi al netto del costo alimentare), in grado di dare una precisa indicazione, avendo fissato produzione e razione, della prospettiva economica della azienda agricola.

È evidente che pur in condizioni di continuo aumento dei costi di alimentazione, l’aumento del prezzo del latte genera una marginalità lorda maggiore a Luglio 2022 rispetto ai mesi precedenti. Nel mese di Settembre 2022 le aziende agricole hanno inserito nelle razioni alimentari i foraggi autoprodotti o acquistati della campagna 2022. In conseguenza della grave crisi idrica che ha colpito la Lombardia e non solo, le scarse produzioni e conseguente scarsa disponibilità di foraggi hanno determinato un forte aumento del prezzo degli stessi. Si è, quindi, simulato un costo razione basato sulle quotazioni attuali di foraggi e materie prime concentrate (Tabella 6).

Appare evidente che per effetto del rincaro delle valorizzazioni dei foraggi aziendali, pur in presenza di un ulteriore aumento del prezzo del latte, il ricavo al netto del costo alimentare diminuisce (Tabella 7).

Un’ulteriore valutazione è che il prezzo elevato dei foraggi incide in maniera significativa anche sulle razioni degli animali non destinati alla produzione di latte (manze e asciutte). Si evidenzia, inoltre, l’assoluta necessità, per le aziende zootecniche da latte, di avere produzioni aziendali foraggere adeguate al fabbisogno zootecnico per garantire una sostenibilità non solo ambientale ma anche economica. La valutazione che abbiamo fatto ha tenuto conto solo del costo alimentare, che rientra nelle nostre competenze; per ottenere il costo reale di produzione bisogna aggiungere ai costi alimentari tutti gli altri costi quali manodopera, ammortamenti, energia, costi finanziari, mezzi tecnici, etc. Negli ultimi mesi alcuni di questi costi, in particolare quelli energetici, hanno subito aumenti molto significativi.

In uno scenario di questo tipo, cosa possono fare le aziende zootecniche per tenere sotto controllo i propri costi alimentari? Innanzitutto, ragionare per centri di costo, che significa suddividere i costi alimentari in costi di produzione (lattazione e asciutte) e costi di sostituzione (vitelle e manze). Cercare di raggiungere la maggiore autosufficienza produttiva, garantendo quantità adeguate di foraggi aziendali con un costo definito annuale; per fare questo è indispensabile un rapporto di collaborazione tra agronomo e nutrizionista, come avviene e dovrà avvenire sempre di più tra i tecnici delle cooperative. Puntare ad ottenere la massima efficienza alimentare (litri di latte prodotti per Kg di sostanza secca ingerita); affidandosi ad un tecnico alimentarista non in conflitto di interessi, quindi non legato ad aziende mangimistiche/integratoristiche, che possa, quindi, liberamente ricercare le soluzioni più adeguate a favore dell’azienda agricola. Il Servizio Tecnico di Comazoo è l’unico che opera con questo tipo di finalità e cioè il miglioramento agricolo e zootecnico delle aziende socie, andando alla ricerca delle soluzioni più efficienti ed economiche grazie anche alle regole che caratterizzano il mondo cooperativo.