di Daniele Maspes
Tra le misure per fronteggiare l’emergenza della PSA, il Decreto-legge del 17 febbraio 2022 aveva previsto la definizione di nuovi requisiti di biosicurezza per gli allevamenti suinicoli. Il 26 luglio 2022 è stato poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 173 il nuovo Decreto. Di questo e di molto altro si è parlato in Comazoo, che ha organizzato un incontro formativo e divulgativo in collaborazione con Wisium, coinvolgendo un gran numero di allevatori di suini soci e non della cooperativa. I relatori dell’incontro sono stati il dr. Enrico Giacomini del gruppo Team Vet, noto veterinario libero professionista specialista in suinicoltura ed il dr. Ludovico Renda, veterinario collaboratore di Wisium. A sorpresa, abbiamo avuto anche la presenza del dr. Giovanni Loris Alborali, veterinario Dirigente della Sezione di Diagnostica dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia, la cui partecipazione ha aumentato l’importanza dell’evento in oggetto, contribuendo ad implementare l’ufficialità dell’incontro.
Il dr. Giacomini si è preso cura di presentare e spigare alla folta platea il nuovo Decreto Legge, iniziando con una semplice e didattica distinzione fra “Biosicurezza esterna” e Biosicurezza interna”, argomento ormai da tempo noto ma che merita sempre un richiamo, in quanto la base per la comprensione e la successiva attuazione delle norme contenute nel Decreto. Il Decreto del 28 giugno 2022 del Ministero della Salute è stato pubblicato di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ed il Ministero della Transizione Ecologica e riporta i “Requisiti di biosicurezza degli stabilimenti che detengono suini”. Il Decreto precisa che le misure di biosicurezza consistono in:
• Misure di protezione strutturali, come barriere (recinzioni, cancelli, muri di cinta o barriere naturali), accorgimenti per i locali di stabulazione dove sono detenuti gli animali, che devono permettere una efficace pulizia e disinfezione degli stessi., parcheggi e piazzole, accesso attraverso la zona filtro (per il personale ed i visitatori), strutture per il carico, attrezzature per il lavaggio e la disinfezione (mezzi), sistemi e strutture di stoccaggio, ecc;
• Misure di gestione, che devono essere descritte in un piano di biosicurezza aziendale e che comprendono procedure di ingresso e uscita dallo stabilimento, appropriate misure igienico-sanitarie in allevamento (cambio indumenti e calzature in entrata e in uscita dall’azienda, applicazione di adeguate procedure di disinfezione in corrispondenza dell’ingresso in azienda e nei locali di stabulazione), divieto di ingresso in azienda di persone/veicoli non autorizzati, compresi quelli non funzionali all’attività dell’allevamento e il divieto di contatto con i suini in allevamento nelle 48 ore successive alla attività venatoria, procedure per l’uso delle attrezzature, condizioni per i movimenti basate sui rischi, condizioni per l’introduzione di animali, mangimi, ecc., misure di quarantena e isolamento, procedure di disinfestazione e derattizzazione, ecc. Nel definire le misure di biosicurezza, il decreto tiene conto dell’orientamento produttivo, delle modalità di allevamento, della capacità massima dell’allevamento e turnover degli animali al suo interno, nonché del rischio di contatto con selvatici, in particolare della specie suina. I requisiti di biosicurezza variano anche a seconda che si tratti di allevamenti familiari (autoconsumo), allevamenti commerciali e stalle di sosta. Nell’Allegato del Decreto Ministeriale sono riportate nel dettaglio le misure di biosicurezza che ciascuno stabilimento dovrà adottare in base alla seguente suddivisione:
a) allevamenti familiari;
b) allevamenti commerciali, distinti in allevamenti stabulati ad elevata capacità (sono ad elevata capacità gli allevamenti commerciali con capacità massima superiore a 300 suini) e allevamenti stabulati a bassa capacità;
c) allevamenti semibradi ad elevata capacità e a bassa capacità;
d) stalle di transito;
e) trasportatori di suini.
Le Aziende Sanitarie Locali territorialmente competenti effettueranno le verifiche del rispetto dei requisiti di biosicurezza utilizzando le check list e le funzionalità del sistema Classyfarm. La verifica può essere svolta anche nell’ambito delle attività previste dai programmi di sorveglianza ed eradicazione delle malattie del suino. L’individuazione del campione di allevamenti viene effettuata attraverso il sistema ClassyFarm.it, anche in base al livello di biosicurezza ottenuto, dando precedenza agli allevamenti che non hanno un livello di biosicurezza caricato nel sistema. Fra gli ulteriori criteri potrà essere considerato anche il livello di consumo dei farmaci veterinari in azienda rispetto alla media regionale. Al fine di agevolare la raccolta e l’elaborazione dei dati acquisiti durante la verifica dei suddetti requisiti, “la sezione biosicurezza suini” del sistema informativo Classyfarm.it è stata riorganizzata con la predisposizione di n. 4 check list, ognuna delle quali si riferisce ad una delle tipologie di allevamento previste dal Decreto in oggetto (allevamento stabulato e allevamento semibrado, ciascuno ulteriormente suddiviso a seconda che la capacità massima superi o meno il numero di 300 capi)”. A conclusione della sua presentazione, il dr. Giacomini ha portato alcuni esempi pratici in cui ha evidenziato come, migliorando ed implementando le misure di biosicurezza interna ed esterna, in allevamenti da lui seguiti in qualità di Veterinario Aziendale, siamo di molto aumentate le condizioni sanitarie delle mandrie allevate e di conseguenza le performances produttive. La parola è poi passata al dr. Renda, il quale ha riportato come il rispetto e la corretta applicazione delle misure di biosicurezza contribuiscono ad aumentare lo stato sanitario degli animali e quindi permettono di ridurre in modo considerevole l’utilizzo di antibiotici, soprattutto per terapie di massa. Ha presentato inoltre una serie di prodotti che Wisium propone, da utilizzare nella dieta dei suini, specifici per le varie fasi di allevamento e indicati nella prevenzione di diverse problematiche sanitarie, prodotti il cui uso permette di ridurre notevolmente l’utilizzo di antibiotici.
Numerose le domande ai relatori ed al dr. Alborali e numerosi anche gli interventi degli allevatori e dei tecnici presenti, il che ha fatto sì che l‘interesse suscitato da questa riunione abbia raggiunto l’obiettivo degli organizzatori; informare ed aggiornare in modo semplice ed intuitivo il maggior numero di allevatori. Dulcis in fundo, la Cooperativa F.C.S. (Filiera Cooperativa Suinicoltori) ha organizzato in modo esemplare, per opera del suo “mentore” Mario Delporto, un momento ludico e di aggregazione servendo ai partecipanti una, come la definisce lui, “verticale di salumi”, frutto del compimento del percorso di filiera intrapreso da F.C.S. ormai da più di 10 anni.
Da incontri di questo genere si capisce sempre di più in che direzione sta andando l’allevamento di suini ed in generale tutti gli allevamenti di animali destinati all’alimentazione umana, siano essi intensivi che non. Avremo allevamenti sempre più controllati e sicuri, in grado di permettere agli animali di godere del massimo benessere in condizioni sanitarie migliori grazie ad un uso maggiore e più mirato di vaccini ed all’utilizzo di prodotti non antibiotici, contribuendo così in modo significativo alla riduzione al problema dell’antibiotico-resistenza.