di Sonia Rumi

Dedicato a tutte le donne che per passione, vocazione, necessità o imprevisti della vita sono impegnate nel settore agricolo

È luogo comune pensare alla figura dell’agricoltore / allevatore al maschile, ma se si pensa bene, la donna da sempre ha la sua parte in azienda. Mogli, figlie, sorelle, madri, nonne… nella maggior parte dei casi svolgono un ruolo rilevante all’interno del sistema aziendale. Dalle mansioni più prettamente femminili come la cucina, la cura della casa, dei figli e degli uomini, per passare all’orto e agli animali da cortile, fino ai lavori in stalla, sui trattori, nei campi, e non dimentichiamo la burocrazia… insomma la donna in agricoltura è multifunzionale, si adatta a tutto, in molti casi potremmo definirla il jolly aziendale. Ci sono poi aziende in cui la donna ha potere decisionale, diviene una vera e propria imprenditrice agricola e gestisce la sua impresa a tempo pieno dedicando ad essa tutte le sue energie. Se conoscete donne di questo stampo, vi sarete forse chiesti come mai abbiano scelto questa strada? Lo sforzo fisico richiesto, gli imprevisti sempre in agguato, la costanza giornaliera necessaria con gli animali, lo stretto legame con le condizioni climatiche… insomma quello dell’agricoltore è un lavoro che obbligatoriamente modifica lo stile di vita. Per una donna conciliare il tutto non sempre risulta facile, soprattutto quando subentra la famiglia da seguire. Conciliare vita privata e vita lavorativa non è sempre immediato. Eppure la donna non molla! Si dice sia più precisa, pignola e con un’attenzione in più soprattutto con gli animali; che covi dentro di sé un senso di responsabilità e dovere molto alto, un senso di protezione e continuità aziendale che la fanno desistere dall’ arrendersi. La donna agricola custodisce amorevolmente la sua azienda, l’azienda di famiglia. Incontro tre di queste donne: • Barbara, figura fondamentale nella gestione della mandria e della stalla nel suo insieme compresa la burocrazia, in tempo di fienagione la troviamo nei campi sul trattore; • Sara, munge e finito in stalla non si tira indietro se serve una mano nei campi e nei vari lavori di manutenzione. Segue la gestione della stalla e del personale oltre che la famiglia; • Serena si occupa dell’agriturismo, della fattoria didattica e della burocrazia aziendale dell’allevamento di vacche da latte; Tutte e tre sono accomunate dal fatto di avere un’azienda famigliare a vocazione zootecnica con vacche da latte, di avere un ruolo importante all’interno di essa con responsabilità decisionali. Si sono conosciute tramite il gruppo giovani della latteria cooperativa di cui fanno parte. Potrei definire il loro impegno quasi una vocazione perchè dicono che: “nonostante le difficoltà, il sacrificio e gli ostacoli il richiamo della natura lo sentiamo dentro. Il parto di una vacca o l’alba che ti accompagna al mattino o un albero di ciliegie o un campo coltivato… sono alcune delle mille emozioni che tutti i giorni ci accompagnano e ci fanno capire la fortuna e al tempo stesso la responsabilità di essere custodi del mondo agricolo.” Ci sono momenti in cui la motivazione sembra calare, a volte le soddisfazioni e i riconoscimenti sembrano non arrivare, i mercati del settore non sempre seguono l’andamento che si desidera e gli aggiornamenti obbligatori e le normative aumentano… non lasciatevi scoraggiare donne! Concentratevi, prendete le redini in mano e rimettetevi in carreggiata. Avanti sempre!