di Paolo Malizia e Sonia Rumi
I mangimi non sono solo un po’ di materie prime miscelate; con il loro acquisto si ottengono servizi importanti come uno scrupoloso controllo della qualità. L’attività mangimistica si basa sull’utilizzo di co-prodotti dell’industria alimentare; per questo il concetto di “economia circolare” è intrinseca all’industria mangimistica, portatrice del dovere morale di produrre in maniera sostenibile, sia in termini economici, che ambientali e sociali.
Con il termine “mangime” si intende, in senso lato, qualunque alimento o composto utilizzato per nutrire gli animali. Questa definizione comprende un insieme molto vasto di alimenti, che vanno dalle semplici materie prime somministrate in modo diretto (come ad esempio i foraggi), ai mangimi composti, formulati per soddisfare i fabbisogni nutrizionali degli animali, importanti per garantire un equilibrato e corretto apporto nutrizionale durante le diverse fasi di allevamento dell’animale: svezzamento, accrescimento, lattazione, etc… Nello specifico, si possono distinguere varie tipologie di mangimi, in base alle diverse funzioni nutrizionali che essi svolgono o alle diverse caratteristiche.
- MANGIMI SEMPLICI (MATERIE PRIME). In questa categoria rientrano le materie prime di origine vegetale, animale o minerale che si possono somministrare direttamente come mangime (mangime semplice) o usare come ingredienti dei mangimi composti.
- MANGIMI COMPOSTI. Sono miscele costituite da almeno due materie prime che possono contenere o meno additivi. Si suddividono in:
1. MANGIMI COMPLEMENTARI. Sono mangimi composti con contenuto elevato di alcune sostanze ma che non soddisfano da soli le esigenze nutrizionali degli animali. Vengono normalmente associati ad altri mangimi, ad esempio i foraggi, sotto la guida di un nutrizionista. In questa categoria rientrano, ed esempio, i mangimi minerali.
2. MANGIMI COMPLETI. I mangimi completi sono formulati da un nutrizionista in modo tale da essere bilanciati e soddisfare il fabbisogno degli animali sulla base della specie e fase di allevamento. Conoscendo i fabbisogni nutrizionali è possibile preparare un mangime completo per qualsiasi specie.
3. MANGIMI MEDICATI. Si tratta di mangimi complementari o completi a cui viene addizionato un farmaco su prescrizione del medico veterinario per la terapia delle patologie che possono insorgere nelle varie fasi di allevamento.
La produzione di mangimi è parte integrante e importante della filiera agro-alimentare per la produzione di alimenti destinati al consumo umano e come tale deve sottostare, come tutti, alla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare e tutela della salute umana. Le motivazioni per utilizzare un mangime sono fondamentalmente riconducibili a una miglior garanzia di tutela della sicurezza alimentare e agli evidenti miglioramenti degli aspetti nutrizionali in campo zootecnico.
Punto focale del mangimificio è il laboratorio di analisi interno in cui vengono effettuate tutte le analisi previste dal piano di autocontrollo validato dall’ATS di competenza, sia sulle materie prime in ingresso che sui prodotti finiti. Le analisi sono le più diverse e comprendono verifiche sia delle caratteristiche organolettiche, sia dell’eventuale presenza di contaminanti o di sostanze indesiderate, che possono rappresentare potenziali fattori di pericolo per la salute animale, ma soprattutto per la salute pubblica (es. salmonella, diossine, micotossine, etc.). In particolare, la verifica di sostanze indesiderate viene applicata nella produzione di mangimi medicati in un’ottica di riduzione dell’antibiotico resistenza. Queste analisi si inseriscono in un piano di controllo della qualità dei prodotti che comprende una verifica continua del processo produttivo; l’alto grado di specializzazione e l’elevata frequenza di verifica sono raggiungibili solo in un impianto deputato alla produzione di mangimi.
La tracciabilità di ogni fase del processo produttivo dal ricevimento della materia prima singola al prodotto finito garantisce la sicurezza alimentare e consente in caso di allerte di Fonte: Report Ambientale 2020. Assalzoo. tipo sanitario di intervenire tempestivamente a tutela del consumatore finale. L’etichettatura (cartellino) del mangime complementare o completo tutela l’acquirente ed è garanzia delle caratteristiche intrinseche dello stesso da parte del produttore.
L’utilizzo dei mangimi, oltre che a tutela della salute animale e dell’uomo, ha delle motivazioni di carattere zootecnico e nutrizionale. Garantire il giusto apporto di macronutrienti quali carboidrati, proteine e lipidi e micronutrienti, come vitamine e oligoelementi, è determinante per migliorare le performance produttive e l’efficienza alimentare, con evidenti vantaggi di tipo economico. Fornire una alimentazione bilanciata tutela benessere e salute dei nostri animali di allevamento.
Gli strumenti con cui si raggiungono questi evidenti vantaggi sono diversi. In primis, una formulazione attenta da parte di un esperto nutrizionista garantisce la soddisfazione dei fabbisogni di ogni singola fase produttiva. In secondo luogo il trattamento della miscela di materie prime può raggiungere livelli di complessità elevati e può variare molto in base alle caratteristiche da dare al prodotto finito. Il processo produttivo, in maniera semplicistica, può essere suddiviso in diverse fasi:
Macinazione.
La prima attività è la macinazione, un trattamento fisico mediante il quale la granulometria delle materie prime viene ridotta ed adeguata alle dimensioni utili alla successiva preparazione dei mangimi. Le diverse granulometrie ottenute in un impianto industriale sono in funzione della specie allevata e delle singole fasi di allevamento.
Dosaggio.
Dopo la macinazione avviene il dosaggio delle materie prime e degli additivi. La miscelazione attenta in un impianto di tipo industriale di macro materie prime e additivi (sostanze, microrganismi o preparati, diversi dai mangimi e dalle premiscele che sono intenzionalmente aggiunti agli alimenti per animali o all’acqua al fine di svolgere particolari funzioni nutrizionali), consente all’allevatore di operare in maniera efficiente e precisa (precision feeding).
Trattamenti termici.
Questi trattamenti, che vanno dalla sanificazione dei mangimi fino alla cottura, possono avere diversi scopi: ad esempio di modificare alcune caratteristiche organolettiche delle materie prime, aumentare la capacità di assorbire i principi nutrizionali, eliminare eventuali fattori anti-nutrizionali. La pellettatura è un trattamento meccanico con una componente termicaimportante che consente di creare un prodotto omogeneo che non possa essere selezionato dall’animale e nello stesso tempo sanificare il prodotto (70°C). La fioccatura è un processo di lavorazione che consiste nel passaggio di un seme tra due rulli in condizioni caldo umide, per ottenere la riduzione delle dimensioni e cottura dell’amido. Viene generalmente applicato direttamente sulle materie prime (semi di cereali o di leguminose). L’espansione è’ un procedimento simile all’estrusione con la differenza che può utilizzare una minore quantità di acqua e vapore con un sensibile aumento della digeribilità in particolare dell’amido.
Distribuzione.
La consegna dei mangimi avviene con automezzi generalmente ad uso esclusivo del sito produttivo, evitando possibili contaminazioni da un uso promiscuo. Tale aspetto diventa determinante nel caso di filiere particolari quali no-OGM e Biologico, o ancor più importante, per la tutela della sicurezza alimentare, nella distribuzione di mangimi medicati.
Un ultimo, ma non meno importante aspetto della produzione di mangimi è l’utilizzo di co-prodotti dell’industria alimentare, ampiamente disponibili nel nostro paese per la presenza di un’importante attività molitoria per la produzione di farine di cereali ad uso umano. L’utilizzo di farinaccio, crusca, tritello e altri co-prodotti, che derivano da altri processi industriali quali industria saccarifera, panelli oleosi, etc. entra in un concetto di economia circolare oggi sempre più presente. Produrre in maniera sostenibile è oggi un dovere morale di tutti.
E opportuno porre l’attenzione che nel caso delle filiere DOP, la discrezionalità del mangimista nello sviluppo di una “dieta” che oltre a soddisfare i fabbisogni nutrizionali ponga la giusta attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale e fortemente limitata dalle regole di alimentazione previste dai disciplinari di produzione, che prevedono esplicitamente le materie prime che possono essere utilizzate. Fonte: Report Ambientale 2020. Assalzoo.
Gli standard di produzione sempre più elevati delle nostre aziende agricole e l’assoluta necessità di garanzia della sicurezza alimentare richiedono una precisione e una tecnologia che solo un mangimificio industriale è in grado di dare. Il valore aggiunto di un mangime rispetto alla semplice miscelazione in azienda agricola di alcune materie prime è costituito dal controllo approfondito di queste ultime; si tratta di uno dei servizi più importanti in assoluto e lo sarà sempre di più.
La formulazione dei mangimi si basa sull’utilizzo di prodotti primari coltivati a scopo mangimistico e di sottoprodotti derivanti prevalentemente dalle filiere agroalimentari in modo da permetterne al massimo la valorizzazione. Fonte: Report Ambientale 2020. Assalzoo.