di Andrea Bertolini*, Laura Valli e Valeria Musi**

Il Progetto “Low EmiSSion farming”, coordinato da PROMOCOP Lombardia coinvolge in qualità di Partner Fondazione CRPA Studi Ricerche, che si avvale della collaborazione delle aziende COMAZOO, Azienda Canobbio e Agricola Barozzi. Si tratta di un progetto di informazione e dimostrazione per la diffusione di buone pratiche di produzione che siano in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e ammoniaca dagli allevamenti di bovine da latte e suini della Lombardia. Questo per creare una sensibilizzazione sul tema e nel breve periodo per favorire un’applicazione delle normative vigenti che forniscono già indirizzi tecnici in tal senso, ma di cui i produttori sono in genere poco informati e/o di cui non sono ben conosciute le implicazioni tecniche ed operative (per esempio investimenti necessari, costi di esercizio, efficacia, ecc.).

Le emissioni in atmosfera di gas a effetto serra (GHG) e di ammoniaca derivano dalle diverse attività umane, comprese quelle agricole e di allevamento. Le produzioni zootecniche generano ed immettono nell’ambiente composti azotati derivati dagli effluenti (nitrati, potenziali inquinanti delle acque superficiali e profonde; ossidi dell’azoto tra cui l’N2O, potente gas a effetto serra) e metano, GHG prodotto dalle fermentazioni enteriche e dagli effluenti. Soprattutto all’azoto sono imputati effetti negativi sull’ambiente in quanto è la fonte primaria di ammoniaca che a livello atmosferico può essere precursore delle polveri sottili e può determinare fenomeni di acidificazione ed eutrofizzazione dei suoli. In base ai dati ISPRA 2021, il settore agricolo italiano rappresenta solo il 7% circa delle emissioni nazionali di gas serra, mentre è responsabile del 95% delle emissioni nazionali di ammoniaca.

Al fine di raggiungere un generale miglioramento della qualità dell’aria e diminuire l’impatto sulla salute di circa il 50%, l’Unione Europea nel 2016 ha emanato la direttiva UE n. 2016/2284, cd. Direttiva NEC (National Emission Ceiling), concernente la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici. Con riferimento all’ammoniaca, per l’Italia la Direttiva definisce la diminuzione delle emissioni totali del 5% rispetto ai valori del 2005, dal 2020 al 2029, e del 16% entro il 2030 e da mantenere negli anni a venire. Allo scopo di contenere il più possibile le emissioni inquinanti, derivanti dagli allevamenti zootecnici possono essere impiegate una serie di tecniche specifiche per prevenire la perdita di nutrienti durante la gestione e l’utilizzazione agronomica degli effluenti, come la frequente rimozione delle deiezioni dalle stalle, la copertura degli stoccaggi, l’interramento degli effluenti nello spandimento.

Queste tecniche sono ancora oggi considerate come le “Best Available Techniques” (BAT) nelle normative UE (Decisione di Esecuzione (EU) 2017/302) per ridurre le emissioni di ammoniaca in quanto soddisfano le condizioni della definizione di BAT, ovvero misure efficaci, praticamente applicabili ed economicamente sostenibili. Ma soprattutto da diversi anni le normative riconoscono che la razionalizzazione della nutrizione azotata in allevamento conduce alla riduzione delle escrezioni di azoto alla fonte, cioè ne diminuisce la concentrazione negli effluenti. Infatti sono considerate BAT anche una serie di tecniche nutrizionali che consentono di diminuire l’azoto escreto e che a differenza di altri interventi non richiedono investimenti in strutture e attrezzature. Il bilancio dell’azoto – Ogni azienda agricola costituisce un’unità di “scambio” di azoto con l’ambiente: essa importa azoto dall’esterno, in particolare sotto forma di mangimi, foraggi e fertilizzanti, e ne esporta, sotto forma di prodotti agricoli venduti. L’azoto che esce con le produzioni è una quota inferiore di quello che entra con i mezzi di produzione.

La differenza fra “ingresso e uscita” rappresenta la quota di azoto “improduttiva”, cioè non trasformata in prodotto e che l’azienda deve gestire come surplus. Questa viene determinata attraverso un bilancio vero e proprio che analizza i flussi di azoto all’interno dell’azienda e permette di valutare quali siano le voci ed i passaggi che incidono maggiormente sul bilancio dell’elemento e quali processi risultino meno efficienti. Per mettere le aziende suinicole in grado di realizzare un bilancio dell’azoto impiegato nella produzione animale, è stata sviluppata un’applicazione che consente di calcolare la quota di surplus di azoto che resta da gestire in azienda come escrezioni (urine e feci) e che generano gli effluenti, e quindi anche la resa dell’azoto dietetico in prodotto zootecnico in base alle caratteristiche dei mangimi somministrati.

L’applicazione è stata realizzata nell’ambito del progetto dimostrativo “Produzioni zootecniche lombarde a basse emissioni, eco compatibili e resilienti – Low EmiSSion farming”. Il progetto, finanziato dal PSR 2014- 2020 Regione Lombardia. Misura 1 – “Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione” Sottomisura 1.2 – “Sostegno a attività dimostrative e azioni di informazione” Operazione 1.2.01 “Progetti dimostrativi e azioni di informazione” realizzato da Promocoop Lombardia e Fondazione CRPA Studi Ricerche, è finalizzato alla diffusione delle buone pratiche di produzione in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e ammoniaca dagli allevamenti di bovine da latte e suini della Lombardia.

Questo applicativo permette agli utenti di gestire i bilanci dell’azoto e di valutare la performance ambientale degli allevamenti in forma semplice e veloce. Il calcolo quantifica il surplus di azoto (N escreto) come differenza fra input e output, secondo la seguente equazione: N escreto = N nel mangime utilizzato – N animali in uscita (venduti e morti) + N animali in entrata – (N inventario finale degli animali – N inventario iniziale degli animali) Il calcolo del bilancio può essere riferito ad un ciclo di allevamento o ad un anno solare. L’input dei dati (questionario) è strutturato in 3 schermate principali:

1. Azienda – informazioni sull’azienda;
2. Giacenze – Informazione sulle giacenze di animali, materie e mangimi;
3. Movimenti – Informazione sui movimenti di animali, materie e mangimi.

L’utilizzo dell’applicativo è gratuito ed è indirizzato a tecnici, allevatori, ricercatori, studenti, e a chiunque sia interessato al tema del bilancio dell’azoto. Per ogni azienda e per ogni annata l’utente può compilare il bilancio dell’azoto: i dati inseriti rimangono privati e solo l’utente ha la possibilità di accedervi. Molto semplice ed intuitivo, il tool prevede maschere per individuare ed inserire gli elementi del bilancio (input ed output) e restituisce una schermata riassuntiva di bilancio e di resa dell’azoto.

Il bilancio si completa in circa 10 minuti di compilazione e tra gli output i risultati significativi sono: azoto escreto (kg N per il periodo di riferimento, per esempio ciclo di ingrasso o anno solare) e resa dell’azoto della proteina della razione in peso vivo (%). Questi due indicatori, rispondendo alle pratiche che il conduttore può attivare in azienda relativamente alla scelta della razione, possono servire a rendere ancor più consapevoli gli operatori aziendali, stimolandoli al perseguimento di azioni che riducono gli impatti ambientali delle loro attività.

* Fondazione CRPA Studi Ricerche
** CRPA SCpA