di Davide Primiceri

Ogni giorno sentiamo parlare, leggiamo, vediamo alla tv che l’agricoltura di precisione sta assumendo sempre più importanza a livello nazionale ed internazionale. Ma che cos’è precisamente? L’agricoltura di precisione non è altro che una modalità “nuova” di coltivare i campi avvalendosi di moderne strumentazioni, tra le quali troviamo i Sistemi a Pilotaggio Remoto, meglio noti come droni. L’agricoltura di precisione mira infatti all’esecuzione di interventi agronomici tenendo conto delle effettive esigenze colturali ma anche delle caratteristiche biochimiche e fisiche del suolo; l’Unione Europea sta investendo molto in questo “modo di fare agricoltura” perché è strettamente connessa alla sostenibilità e all’impatto ambientale. È in quest’ottica che si affaccia l’utilizzo dei droni in agricoltura. Infatti, oggi, grazie a questa tecnologia, è possibile mappare terreni e aree coltivate, monitorare le diverse fasi fenologiche di una coltura, controllare la presenza di infestanti o le difficoltà colturali a livello di intero campo o addirittura per singola pianta. Questo permette di programmare interventi mirati e precisi risparmiando tempo, fattori produttivi e limitando l’impatto ambientale. Un drone è un velivolo caratterizzato dall’assenza del pilota a bordo. Il volo è controllato da un computer al suo interno che riceve input da un “navigatore” o pilota grazie ad un radiocomando apposito. Può avere diversi pesi ma generalmente quelli utilizzati in agricoltura passano da 500 grammi a 30 Kg e può essere dotato di alcuni strumenti specifici a seconda delle attività che deve svolgere. Normalmente monta una videocamera, ma può avere anche diversi tipi di camere in funzione della rilevazione che si vuole effettuare o strumenti specifici per il trasporto e il rilascio di oggetti.

Se ci si addentra nello specifico si scoprono le innumerevoli funzioni che i droni possono svolgere:
• Mappature e rilievi: il drone permette di scattare foto e registrare video per poter mappare aree agricole, è utile anche per poter realizzare rilievi pre-impianto soprattutto per vigneti e frutteti;
• Fotogrammetria e mappature 3D: è possibile utilizzare il drone per realizzare delle immagini georeferenziate o realizzare immagini 3D;
• Immagini multispettrali: con l’utilizzo di termocamere è possibile acquisire immagini multispettrali e particolari scansioni termiche particolarmente utili comprendere stati di difficoltà delle colture dovute a carenze o attacchi parassitari e per capire velocemente lo stato di crescita del campo;
• Mappatura della variabilità del terreno: insieme ad analisi di laboratorio si può avere una mappatura del terreno in grado di dare indicazioni precise su contenuto di argilla, tessitura, sostanza organica, umidità, porosità e salinità.
• Elaborazione di mappe di prescrizione: con l’utilizzo delle videocamere e termocamere è possibile elaborare mappe di prescrizione importanti per la programmazione di concimazione, semina, irrigazione etc.;
• Ispezioni: è possibile controllare in breve tempo e senza dover entrare, il campo per capire se ci sono eventuali problemi legati ad attacchi parassitari o per poter individuare e, potenzialmente, quantificare i danni dovuti a perturbazioni atmosferiche;
• Video e foto promozionali: è possibile realizzare facilmente riprese per video promozionali in ambito agricolo, ovvero riprese di agriturismi, aziende vitivinicole, cantine sociali, aziende agricole, macchinari agricoli durante le operazioni di campo, etc.;
• Lotta biologica e concimazione: campi ancora in fase di sperimentazione e ancora frenato dai regolamenti europei che permettono questa pratica solo ad alcuni operatori con particolari deroghe. È particolarmente interessante e richiesta la lotta biologica alla Piralide del mais (Ostrinia nubilalis);

I vantaggi che derivano dall’utilizzo del drone per queste operazioni sono soprattutto legati alla facilità di impiego e alla tempestività. Per l’operatore preparato al volo è facilissimo sorvolare aree agricole con l’obiettivo di raccogliere tutte le immagini ed informazioni necessarie; basti pensare che buona parte dei rilievi sopra elencati richiede al massimo un paio d’ore di volo. Bisogna ricordare che per poter compiere determinate operazioni con il drone è necessario essere in possesso di patentino e quindi seguire corsi che diano una formazione specifica. Attualmente, in campo agricolo, chi ha scelto di utilizzare i droni si è affidato ad aziende specializzate (e certificate) con piloti qualificati per compiere i vari rilievi richiesti.

Nonostante gli incentivi degli ultimi anni, l’utilizzo degli APR in ambito agricolo rimane marginale e sembra essere ancora in una fase di analisi. L’elaborazione della mole di dati raccolti e la mancanza di figure professionali adeguate che sappiano fornire risposte concrete agli agricoltori, rendono difficile l’espansione di questo settore. Ritengo che la diffusione dell’utilizzo dei droni in agricoltura sia strettamente legata alla tipologia di comunicazione che la accompagna. Le aziende che propongono questi servizi dovrebbero collaborare strettamente con dei tecnici che conoscono il territorio, le aziende e le esigenze dei coltivatori. Solo favorendo e semplificando il confronto gli agricoltori potranno capire quanta potenzialità c’è dietro all’agricoltura di precisione. Un altro aspetto che può rallentare l’utilizzo dei dati raccolti è sicuramente il parco macchine di un’azienda. È normale che un agricoltore non sia attirato da questa tipologia di servizi quando ha in cascina trattori con vent’anni di attività che difficilmente si adatterebbero a spandiconcime a rateo variabili, seminatrici con dose di semina variabile o tablet sui quali visualizzare i dati. Per questo motivo penso che attualmente l’agricoltura di precisione possa interessare coloro che lavorano per conto terzi o le grandi aziende con adeguate dotazioni meccaniche. Inoltre, i regolamenti nazionali, rallentano la crescita di questo settore ponendo vincoli che da un lato frenano l’utilizzo errato di APR, tutelano chi lavora nel rispetto delle regole, ma dall’altra dimostrano come le istituzioni non riescano a stare al passo di queste tecnologie.

Ricapitolando, ritengo che solo la maggiore comunicazione tra le parti, la semplificazione burocratica e l’aumento di figure professionali adatte all’elaborazione di dati possano favorire l’espansione dell’utilizzo dei droni in agricoltura. CIS e Comab hanno appena iniziato un progetto di studio di un anno per poter confrontare agricoltura tradizionale con agricoltura di precisione. Seguite i prossimi articoli per avere i primi risultati. Se qualche azienda agricola fosse interessata all’utilizzo dei droni per le proprie attività può chiamare direttamente il numero 3331766369. Vi aspettiamo alla Fiera di Cremona per assistere all’evento dedicato al mondo dei droni in agricoltura.