di Tommaso Pucci

Nella precedente edizione tutti i soci sono stati informati sulla possibilità di utilizzare il portale CIS BIO.MANAGER per effettuare una fotografia dello stato in cui l’azienda si trova rispetto ai 5 indicatori: BIOLOGICO, BENESSERE ANIMALE, CARBON FOOTPRINT,  ATER FOOTPRINT e PRECISIONE FARMING.

COS’È LA CARBON FOOTPRINT?
La Carbon Footprint misura il contributo che le attività umane producono sull’effetto serra, espresso in tonnellate di Biossido di Carbonio equivalente (CO2 eq). La Carbon Footprint di un prodotto o servizio misura la quantità di CO2eq associabile alla produzione di un prodotto o all’erogazione di un servizio. In particolare, l’UE ha proposto un intervento integrato in materia di energia e cambiamenti climatici che fissa nuovi obiettivi per il 2020, condividendo l’obiettivo ritenuto strategico dalla comunità scientifica di impedire che nel 2050 l’aumento della temperatura atmosferica superi i 2 °C. La strategia adottata è mirata a indirizzare la società europea verso un modello di sviluppo sostenibile, sviluppando un’economia a basse emissioni di CO2, attraverso le seguenti misure:

  • ridurre i gas ad effetto serra del 20%;
  • ridurre i consumi energetici del 20% attraverso un aumento dell’efficienza energetica;
  • ampliare fino al 20% la quota delle fonti energetiche rinnovabili.

Coerentemente con questa linea di tendenza che vede nella sostenibilità il perimetro entro cui programmare lo sviluppo economico e sociale di una società, le organizzazioni che intendono mantenere nel tempo una prospettiva di sviluppo devono dotarsi di strumenti gestionali adeguati. In tale contesto, la Carbon Footprint di prodotto o servizio rappresenta per le organizzazioni lo strumento ottimale per monitorare la effettiva sostenibilità dei prodotti o dei servizi proposti al mercato e di darne evidenza attraverso un valore oggettivo e quantificato.

I VANTAGGI:

La Carbon Footprint di un prodotto o servizio si presta in modo ottimale a sostenerne l’attività di comunicazione e di promozione verso il mercato, per la sua efficacia nel rappresentare in termini di sostenibilità la loro qualità misurata in CO2eq e quindi in termini di contributo all’effetto serra (Greenhouse Effect). Infatti, la Carbon Footprint possiede:

  • capacità di sintesi: con il valore di un unico indicatore è possibile definire il contributo all’effetto serra di un prodotto o servizio;
  • semplicità e chiarezza dell’unità di misura: a differenza di altri indicatori ambientali, la Carbon Footprint risulta immediatamente comprensibile anche da chi non possiede un background tecnicoscientifico;
  • incisività e oggettività del dato ottenuto: l’oggettività dell’indicatore rafforza la capacità comunicativa, la divulgazione e la comprensione dei risultati che l’organizzazione è in grado di associare ai propri prodotti o servizi nell’ambito della sostenibilità. Inoltre, la Carbon Footprint:
  • promuove il miglioramento continuo, facilitando la valutazione della progettazione di prodotti alternativi o di miglioramento degli esistenti, i metodi di produzione e di fabbricazione, la scelta delle materie prime e la selezione dei fornitori sulla base di una valutazione del ciclo di vita utilizzando i cambiamenti climatici come motivazione al miglioramento;
  • consente di monitorare i risultati facilitando la possibilità di tenere traccia delle prestazioni e il progresso nella riduzione delle emissioni di gas serra;
  • incoraggia cambiamenti nel comportamento dei consumatori nel contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra, facilitando la scelta del prodotto da parte loro, sulla base dei dati del ciclo di vita utilizzando i cambiamenti climatici come motivazione d’acquisto.

COS’È LA WATER FOOTPRINT?

L’impronta idrica è un indicatore del consumo di acqua dolce che include sia l’uso diretto che indiretto di acqua da parte di un consumatore o di un produttore. L’impronta idrica di un singolo, una comunità o di un’azienda è definita come il volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre beni e servizi, misurata in termini di volumi d’acqua consumati (evaporati o incorporati in un prodotto) e inquinati per unità di tempo. Nella definizione dell’impronta idrica è data inoltre rilevanza alla localizzazione geografica dei punti di captazione della risorsa.

La water footprint assessment si sviluppa in tre fasi:

  • quantificazione e localizzazione dell’impronta idrica di un prodotto o di un processo nel periodo di riferimento;
  • valutazione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’impronta idrica;
  • individuazione delle strategie di riduzione della stessa.

Il computo globale della water footprint è dato dalla somma di tre componenti:
WF = WF blu + WF verde + WF grigia

  • Acqua blu: si riferisce al prelievo di acque superficiali e sotterranee destinate ad un utilizzo per scopi agricoli, domestici e industriali. È la quantità di acqua dolce che non torna a valle del processo produttivo nel medesimo punto in cui è stata prelevata o vi torna, ma in tempi diversi;
  • Acqua verde: è il volume di acqua piovana che non contribuisce al ruscellamento superficiale e si riferisce principalmente all’acqua evapo-traspirata per un utilizzo agricolo;
  • Acqua grigia: rappresenta il volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità.

In riferimento ad una generica industria che realizza un generico prodotto, l’utilizzo delle diverse tipologie di acque che determinano la Water Footprint complessiva può essere schematizzato come nella figura a seguito: Come si può notare è introdotta anche la cosiddetta “WFindiretta”, la quale non rappresenta altro che i quantitativi di acqua blu, verde e grigia utilizzati nella catena di produzione e fornitura di un prodotto o di erogazione di un servizio. L’utilizzo delle tre componenti di acqua virtuale incide in modo diverso sul ciclo idrogeologico. Ad esempio, il consumo di acqua verde esercita un impatto meno invasivo sugli equilibri ambientali rispetto al consumo di acqua blu. La water footprint offre quindi una migliore e più ampia prospettiva su come il consumatore o produttore influisce sull’utilizzo di acqua dolce. Essa è una misura volumetrica del consumo e dell’inquinamento dell’acqua. Non misura quindi la gravità dell’impatto a livello locale, ma fornisce un’indicazione sulla sostenibilità spazio-temporale dalla risorsa acqua utilizzata per fini antropici.

I VANTAGGI:

  • comprendere il consumo idrico diretto ed indiretto legato alla tua Organizzazione o ai tuoi prodotti;
  • ottimizzare l’impronta idrica e ridurre gli impatti ambientali associati;
  • aumentare l’efficienza delle risorse;
  • migliorare la comunicazione ambientale interna ed esterna con informazioni affidabili;
  • rendicontare l’efficienza della gestione idrica aziendale, facendosi carico delle prestazioni ambientali aziendali;

Se qualche azienda agricola è interessata a scoprire la sua situazione aziendale rispetto ai 5 indicatori e soprattutto a questi ultimi due descritti, può chiamare direttamente il numero 3331766369. Questo contatto aiuterà il CIS a strutturare i primi test del progetto PSR 16.02 Filbio della piattaforma BIO.MANAGER.